Welcome to Najaf
Marzo 2013
Quella a Najaf è stata la mia prima missione, non sapevo cosa aspettarmi. Non dalla missione e dagli altri, ma da me stessa. Sono stata contenta per come l’ho affrontata, per sette giorni non ho sentito fame, sete e stanchezza. Sono entrata in sala operatoria e ho assistito a tutte le operazioni. Ho guardato negli occhi le mamme dei bambini e trattenuto la commozione, quando vedevo la loro speranza trasformarsi in lacrime di gioia. Ho lasciato che lo sguardo fiero e divertito dei bambini mi arrivasse dritto al cuore attraverso l’obiettivo della mia camera. Li ho tenuti in braccio, gli ho stretto la mano prima delle operazioni, gli ho regalato un sorriso al loro risveglio. Spero di aver colto le emozioni vissute tra le mura di quell’ospedale. Le emozioni che leggevo sui volti dei medici, degli infermieri, dei pazienti, dei familiari… dell’instancabile Chicca. Ho imparato tante cose a Najaf. Prima fra tutte a fotografare con il cuore.